DEPRESSIONE

Tutti quanti abbiamo l’esperienza di una giornata storta, in cui siamo giù di corda, tristi, più irritabili del solito e ci sentiamo “un po’ depressi”; molto probabilmente non si tratta di un disturbo depressivo ma di un calo passeggero dell’umore. 

Chi soffre di depressione clinica si sente costantemente impotenti, senza energie né risorse e non riesce più a provare interesse e piacere nelle attività che in passato erano gratificanti; spesso tale condizione è accompagnata da irritabilità e dalla percezione della vita come dolorosa e senza senso (“dolore del vivere”).

Chi è depresso guarda la propria vita e tutto gli appare un fallimento con un susseguirsi di perdite di cui spesso si sente colpevole; in alternativa il paziente si convince che la colpa sia degli altri, della vita, della sfortuna e si sente arrabbiati con tutto e tutti arrivando a farsi terra bruciata intorno; l’isolamento è cercato, sofferto e appare inevitabile.

Spesso la depressione si associa ad altri disturbi, sia psicologici (frequentemente di ansia) sia medici. In questi casi la persona si deprime per il fatto di avere un disturbo psicologico o medico.

Chi si ammala di depressione può facilmente soffrirne più volte nell’arco della vita.

Nei primi episodi depressivi il fattore scatenante è facilmente individuabile in un evento esterno che la persona valuta e sente come perdita importante e inaccettabile; nelle ricadute successive, invece, gli eventi scatenanti sono difficilmente individuabili perché spesso si tratta segnali “interni” all’individuo (ad esempio un normale abbassamento dell’umore) che, per chi è stato depresso già diverse volte, sono interpretati come un segnale di ricaduta.

Il disturbo depressivo può portare a gravi compromissioni nella vita di chi ne soffre; non si riesce più a lavorare o a studiare, a intraprendere e mantenere relazioni sociali e affettive.

Il nostro percorso:

Nel corso della terapia ti aiuterò a prendere consapevolezza dei circoli viziosi che mantengono e aggravano la malattia e a liberartene gradualmente attraverso la riattivazione del comportamento e l’acquisizione di modalità di pensiero e di comportamento più funzionali. Nelle forme moderate-gravi, per aumentare l’efficacia del percorso terapeutico può rendersi necessario associare farmaci antidepressivi o regolatori dell’umore.